La saggezza d’amore dell’essere umano è il frutto di cui è gravida la terra del prossimo terzo millennio: Ontopoiesi Viscerale. Nella antica concezione ebraica il termine “anima vitale viscerale” veniva identificato con ruah ( R. B. Onians – le origini del pensiero europeo) che viene più volte citata nell’Antico Testamento da Giobbe e da Ezechiele. Fin dai tempi dei babilonesi il ventre veniva indicato  come la sede delle emozioni più profonde e dei nobili sentimenti come la pietà intesa come pietas, compassione. In un passo della Genesi viene riportato riguardo l’incontro di Giuseppe con il fratello Beniamino: “ e le sue viscere si commossero per il fratello”. Gli arabi identificavano questo “spirito vitale” che abita il ventre con il termine Gann. Questi erano responsabili dell’amore e della profezia. I Settanta ( i primi autori delle varie versioni bibliche), per indicare la concezione ebraica della capacità profetica legata al ventre, utilizzavano il termine di εγγαστρίμυθοι (engastrimyuthoi= voce dell’ anima viscerale o sintesi olistica del cervello enterico viscerale cfr. Michael D. Gershon, MD “The Second Brain” HarperPerennial edition 1999). Di derivazione greca, il termine indica : “ la divinazione (μαντεία –mantéia ) dal ventre (γαστήρ – gaster)  ”e così, nell’Antico Testamento spiegavano la figura del Profeta che mangia la Sophia, che ingerita andava nel ventre. Engastrimite venivano chiamate le sacerdotesse di Apollo che si narra profetassero emettendo suoni dal ventre, venivano poi raccolti dai sacerdoti uomini ( engastrimandi). I greci conferivano grande importanza a questi spiriti nel ventre che costituivano la “psiche profetica”. Nel santuario di Apollo a Delfi, la divinazione era affidata ad una sacerdotessa, la Pizia. Le profezie venivano pronunciate dalla sacerdotessa che sedeva su una pietra circolare posta su un tripode. Alcune versioni di Pausania, narrano che durante la divinazione, un “vapore” da una profonda fenditura in una roccia, pervadesse la Pizia la quale veniva definita “incinta dello spirito”. ( Dizionario della mitologia greca e latina- a. Ferrari).
L’Essere Io Reale, Io Reale Ontico parla e fa continuamente l’atto dell’esistere individuo dalle viscere del senso psicosomatico. Al cervello viscerale, sono affidate tutte le decisioni “inconsce”, spontanee, quelle appunto che generalmente si definiscono “ di pancia”. Questo è influenzato dal cervello cefalico, dall’ambiente esterno, dal cibo e influenza, a sua volta, l’encefalo, il sistema endocrino e quello immunitario. Molti sintomi psicosomatici, come la sindrome da colon irritabile, o malattie più gravi come quelle legate alle immunodeficienze, non sono altro che comunicazioni difettose tra i due cervelli, secondo l’ipotesi della presenza di un asse “pancia- testa“  ( Gershon- the second brain).
Si spiegano così, i risultati, clinici di remissione sintomatica sia spontanea che ottenuta nel setting dei diversi approcci terapeutici basati sulla psicosomatica, le neuroscenze, il comportamentismo, cognitivismo, l’ipnosi,il tarantismo e la danza musicoterapia, il body-work e tutte le terapie basate sui chackra o sui centri energetici della corporeità umana e oltre. In sintesi nella recente terapeutica si sta inevitabilmente emancipando il signifi¬cato antico, etimo, originario di therapeia come rispetto del dono autorigenerante che l’Essere ha in Sè e dal profondo atto della propria intelligenza rigenera l’ armonia psicosomatica: Onto¬poiesi Viscerale oltre ed entro ogni didattica, tecnica, metodologia terapeutica.
Bisogna sottolineare comunque che l’idea dell’ontopoiesi si trova in Husserl e nell’odierna evoluzione della fenomenologia anche se non nell’accezione data nel contesto dell’ontosofia psicosomatica.