” quando l’intelligenza di un uomo ha raggiunto le mete storiche che si prefiggeva (fama,ricchezza, onori, ecc…) è bene che si chieda se è rimasta o è divenuta contemporaneamente sana del punto di vista psicosomatico o se attiva reazioni di salute intorno a sé. Questo è necessariamente importante per due motivi. Primo, il perdurare psicobiologico di questa intelligenza sana è la certezza di un servizio di valore al progresso umano (ed è dovere della società civile che questo avvenga), secondo è un diritto della sapiente e sana intelligenza umana essere felice per sé. Se il potere costituito non consente questo, vuol dire che è un potere alienato, basato cioè sulla schizofrenia individuale e collettiva. L’intelligenza sana allora può scegliere l’esodo. Portare questa mentalità dell’essere-uomo a livello di ogni uomo, fa sì che queste idee trapassino i muri di gomma o di carta, i veli di Maya di tante finzioni della saggezza scientifica. Se si indagasse la realtà psichica, che è la dimensione più potente e immediata nei primi stadi di vita dell’essere umano, poi innescata da tanti modi dell’alienazione, si spiegherebbero tante sindromi, si spiegherebbero anche tante catastrofi ecologiche. Infatti non è l’intelligenza naturale dell’animale uomo che determina lo sfacelo, ad opera dell’uomo stesso, nella realtà ecologica terrestre o umana, ma la sua coscienza secondo strutture alienanti il senso eco sistemico individuale. Dobbiamo chiederci come agire, e quindi agire, quando abbiamo una risposta interiore certa o la conferma razionale dell’inconscio collettivo e totale.     Usare l’espressione “odore di sanità” invece che “odore si santità” significa precisare con accezione di scientificità psicosomatica la necessità che qualunque sapere superiore proceda dalla sanità della persona perché si sia certi di reazioni sane e positive dove questo sapere viene applicato. Porsi questa etica drastica nella linea della propria esistenza storico-relazionale significa agire autentica libertà, autentico ed ecologico progresso umano. ” ( F.Palmirotta – Musicoterapia Psicosomatica)