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“Sì, viaggiare…”. Ma se è per studio, come si deve fare?

Se il buon Lucio Battisti ci raccontava, con il giusto motivetto allegro, difficoltà e problemi ma anche piacere e magia del viaggiare, ancora oggi lo studio fuori dall’Italia non è così “scontato”. E non sapersi orientare può essere un cattivo investimento. Di tempo e soldi.

Lo sanno genitori e studenti che devono fare i conti con la maturità che ha lasciato il posto all’esame di stato: voto espresso in centesimi e filosofia dei crediti e debiti formativi che sa tanto di moderno. Ma in un’Europa (che si vorrebbe) della libera circolazione di persone, competenze e professioni, non è automatico il riconoscimento di un titolo di studio estero.

La mitologica “equipollenza”

Sulla strada tra leggenda metropolitana e ardua impresa, l’aspetto di partenza che non può essere sottaciuto è che non abbiano valore legale in Italia i titoli accademici e/o di studio che siano stati conseguiti all’estero.

Chi, per scelta o per ventura, abbia studiato lontano dallo stivale dovrà quindi passare attraverso una richiesta di riconoscimento. Con due percorsi alternativi: conferire valore legale al titolo o ottenere l’accesso a specifici benefici o semplicemente a concorsi pubblici.

Come vedere riconosciuto il proprio studio

Per semplificare ai minimi termini, il percorso di riconoscimento del titolo di studio straniero richiede:

-traduzione del titolo straniero conforme al testo, rilasciata da autorità consolari o ambasciate

-dichiarazione di valore, rilasciata sempre a livello di rappresentanze diplomatiche

-programma delle materie di studio seguite all’estero

-curriculum di studi dichiarato dallo studente

-eventuali attestati di frequenza.

Oltre ad un’altra serie di documenti di identità e dichiarazioni che rende il tutto assolutamente poco automatico.

E allora che fare?

Nessun problema: numerose sono le soluzioni, tutte in linea con le esigenze di ciascuno.

Chi ha iniziato a studiare in Italia (o ha abbandonato gli studi per motivi di lavoro) e si è trasferito all’estero, può iscriversi ad una scuola online riconosciuta nel nostro paese, seguire i corsi da remoto e sostenere poi l’esame di stato.

Per chi è già adulto e lavora da anni, ma a suo tempo non aveva concluso o intrapreso gli studi (es. il liceo), tornare sui banchi di scuola sarebbe impensabile, sia in Italia sia all’estero. E, come abbiamo visto, i corsi seguiti non saranno adeguatamente riconosciuti da noi.

Pensiamo, infine, allo studente in età scolare che si deve spostare all’estero, con tutta la famiglia, per un periodo di tempo limitato (un anno, due anni), e che prima o poi tornerà e vorrà trovare lavoro. Una soluzione davvero al passo con i tempi moderni, e le sue peculiari esigenze, è quella di far parte di una classe virtuale con altri ragazzi, sparsi anche in tutto il mondo, ma con tanti benefici: un orario flessibile, un tutor personale a propria disposizione, una nuova dimensione dello studio legata alla sua crescita e formazione personale.

Insomma un ventaglio di preziose opportunità da valutare e non farsi sfuggire.

Nuove Scuole 2.0 è una scuola online che rappresenta l’unione di più di 30 Scuole Paritarie sparse per la Penisola, che rivolgono un offerta formativa alle persone che non hanno la possibilità di frequentare “fisicamente” un corso scolastico diurno o serale.

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