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Approvata la riforma della Maturità 2019: due scritti e l’orale, abolita la Terza prova

Dopo diversi mesi finalmente è stata definitivamente approvata dal Consiglio dei Ministri la proposta del Miur per la legge Buona Scuola, che prevede fra le altre anche la modifica dell’esame di Maturità 2019. L’anno dell’entrata in vigore della nuova formula sarà l’anno scolastico 2018/2019.

Le deleghe non riguardano solo l’Esame di Stato, ma vanno a toccare il sistema formativo e l’accesso all’insegnamento relativo alle scuole medie e quelle secondarie di II grado, l’inclusione degli alunni affetti da disabilità, l’integrazione sin dall’età puerile di educazione e istruzione, il diritto allo studio, i percorsi di istruzione professionale, la promozione della cultura umanistica, il riordino delle norme che interessano le scuole italiane all’estero ed infine il famigerato Esame di Stato, sia per la Terza Media che per la Maturità. Quest’ultimo uno dei principali argomenti caldi della riforma.

Come funziona il nuovo esame? Quali i cambiamenti?

Il nuovo esame prevede innanzitutto l’abolizione della Terza Prova. Rimangono quindi da sostenere le due prove scritte ed il colloquio orale finale. La Prima Prova è di italiano, mentre la Seconda Prova ha come materia quella caratterizzante in base al tipo di indirizzo scolastico, approssimativamente essa sarà resa nota nel mese di gennaio.

L’esame orale finale viene mantenuto, ma cambia l’impronta dello stesso. Rimane l’interrogazione relativa ai programmi svolti durante l’anno e alle competenze, ma si valuta anche la capacità argomentativa e di critica dello studente e soprattutto sull’esperienza Scuola-Lavoro svolta.

La commissione d’esame non cambia composizione, rimane quindi la formula mista: composta da un presidente e da tre commissari esterni e tre commissari interni.

Cambia l’ammissione all’esame di Maturità 2019

A cambiare, oltre all’esame, sono anche i suoi criteri di ammissione: i maturandi per l’anno scolastico 2018/2019 non dovranno più necessariamente avere la sufficienza in tutte le materie. Sarà infatti abbastanza avere la media del 6, per la quale verrà contato anche il voto in condotta. In alcuni casi, la commissione può valutare l’ammissione dello studente, motivata dal consiglio di classe, in caso di una sola insufficienza, purché essa non sia in condotta.

Durante il quinto anno scolastico diventa obbligatorio sostenere le prove Nazionali Invalsi, elemento qualificante al fine di essere ammessi all’Esame di Stato. Il risultato di questo test non andrà comunque a pesare sulla media dello studente, ma verrà riportato sui documenti allegati al Diploma. Il test Invalsi, che si terrà approssimativamente verso dicembre, prevede un questionario di italiano, uno di matematica e un test di lingua inglese.

La tesina da discutere durante la Maturità non sarà più necessaria, ma si dovranno svolgere attività formative/lavorative, seguite da una relazione o elaborato multimediale sull’esperienza. Tali attività sono requisito indispensabile per l’ammissione. Nello specifico possono comprendere attività professionali, culturali, artistiche, musicali, sportive, digitali, di volontariato svolte in ambito extrascolastico.

Novità sulla modalità di calcolo del voto d’esame

La votazione finale terrà conto dell’andamento scolastico tenuto durante il triennio finale, i crediti scolastici passano dal massimo di 25 attuali a ben 40 crediti (12 per la III classe, 13 per la IV, 15 per la V). Le due prove di Maturità acquistano un punteggio massimo di 20, anziché 15 com’era nella formula precedente. Il medesimo punteggio di 20 crediti è assegnato al colloquio orale, in questo caso diminuiti rispetto ai 30 precedenti. La votazione finale resta in centesimi.

Riassumendo: cosa cambierà nella Maturità 2019

  • L’ammissione richiede almeno la media del 6, conteggiando anche il voto in condotta;
  • per l’ammissione diventa obbligatorio sostenere il test Nazionale Invalsi (di italiano, matematica e lingua inglese), ma il voto non inciderà sui crediti dello studente;
  • per l’accesso è un requisito necessario anche l’alternanza scuola-lavoro extrascolastica.
  • Il curriculum scolastico acquista maggiore peso, i crediti dati dalla media dei voti del triennio arrivano a 40.
  • L’Esame di Stato prevede un colloquio orale finale e due prove, una di italiano e una di indirizzo, ogni prova vale massimo 20 crediti. La terza prova è abolita.
  • L’esame orale valuta oltre alle competenze, la capacità critica e le attività svolte dallo studente, in sostituzione della tesina d’esame.
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