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Le ultime novità sull’ esame di stato 2022

Per due anni l’esame di stato è rimasto “in pausa”. A causa delle enormi difficoltà che la pandemia ha causato nel mondo, le scuole si sono trovate impreparate ad affrontare un esame a distanza. La preparazione ne ha sofferto, per cui agli studenti del 2020 e del 2021 è stato concesso di affrontare la maturità con meno stress. E con meno mezzi. Niente prove scritte – impossibile seguirle a distanza – ma solo test orali. Una cosa che è piaciuta molto, non solo ai ragazzi ma anche agli insegnanti. È piaciuta tanto che con il ritorno alla normalità, nel 2022, sono esplose le proteste.

Cosa volevano gli studenti e cosa hanno ottenuto

Hanno cominciato a protestare già lo scorso anno, soprattutto le classi terze e quarte che hanno avvistato all’orizzonte la speranza di un rapido esame di stato orale e sono state deluse dai cambiamenti. Inizialmente gli studenti hanno chiesto a gran voce di poter svolgere un unico esame orale. In un secondo tempo, hanno accettato di sostenere la prova scritta specifica per indirizzo, ma hanno continuato a contestare la prova di italiano.

Di questo accanimento contro “il tema” non si sono comprese le motivazioni; sembrava ci fosse il timore di dimostrare che non si sa scrivere bene nella propria lingua. E se i ragazzi parlano invece di difficoltà oggettive legate ancora allo strascico della pandemia, le autorità scolastiche hanno deciso che non potevano accettare questa richiesta. Dimostrare di saper usare la propria lingua madre non dovrebbe essere un problema, per cui la prova di italiano si farà. In compenso è stata abolita la “terza prova”, che era stata sperimentata anche positivamente in passato.

Le novità sull’esame di stato 2022

L’esame di stato 2022 torna quindi con una formula a quella del 2019: prove scritte e sessione orale. Come detto non ci sarà una terza prova scritta, ma solo il tema d’italiano e la prova specifica per l’indirizzo scolastico. La seconda prova, tra l’altro, verrà decisa dall’istituto e non dal Ministero dell’Istruzione, e sarà scelta a sorte fra tre titoli.

Per essere ammessi non sarà più necessario valutare le prove Invalsi né i risultati dell’alternanza scuola-lavoro, che però diventerà materia di discussione orale. Cambiano anche i punteggi finali. Da quest’anno le prove scritte varranno 15 punti l’una, mentre la prova orale 20, per un totale di 50 che si sommerà ai 50 punti della valutazione triennio.

Come si svolgerà in concreto

Una volta ottenuta una valutazione positiva di “ammissione”, lo studente affronterà una prima giornata di test per la prova di italiano. Dovrà cioè scrivere un tema, un saggio o un articolo di giornale per provare la sua abilità linguistica e grammaticale.

Una seconda giornata prevede la prova scritta specifica che verte sulle materie della scuola che frequenta: latino e greco per il Classico, matematica per lo Scientifico, prove di indirizzo per Commerciale, Linguistico, Artistico e sperimentali.  Con  i voti delle due prove scritte si passerà alla discussione orale che include le materie scolastiche affrontate nel corso degli anni e l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro.

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