Che la si voglia chiamare “didattica a distanza”, “da remoto”, “online” poco importa. In tutti i casi si tratta di un tipo di scuola che di fatto c’è e funziona da anni e anni. L’attuale discorrere relativamente alla dad ed ai suoi limiti è per quanto riguarda la scuola pubblica che non era pronta alla dad a primavera e non lo è evidentemente ancora quest’autunno.
Dopotutto il sistema di insegnamento alla base, i docenti e anche gli studenti nel modello tradizionale sono diversi. Nella scuola online lo studente ha in mano un programma molto più ampio da preparare su cui verranno poi verificate le sue conoscenze in un’unica soluzione a fine anno, nel caso della scuola tradizionale invece si procede a step.
La dad non funziona, ma la scuola online sì!
Come si legge su molti articoli di giornale recenti la dad non sta funzionando, ma la colpa non è di per sé della dad come metodo, ma di un contesto differente a cui viene applicato rispetto alla scuola online. I docenti non sempre sanno come gestire le piattaforme per fare le lezioni, gli studenti non sempre sono attrezzati tecnologicamente o non godono di uno spazio personale dove poter fare le cose in tranquillità, le tecnologie per la dad non sono spesso così innovative o funzionali per mettere in contatto a volte oltre 20 persone contemporaneamente.
I limiti di un sistema per cui non si era preparati, insomma, si fa sentire eccome. La dad di per sé però ha sempre funzionato in altro contesto, se così non fosse non sarebbe possibile, come invece accade, che gli studenti delle scuole online riescano addirittura a fare più anni in uno soltanto tagliando i tempi per chiudere il ciclo di studi.
Come si fa a studiare il programma di un intero anno con la Dad?
Il fattore tempo: organizzare un piano studio
Apprendere, imparare e districarsi nel programma scolastico di un intero anno per poter sostenere in un’unica soluzione un esame al termine di questo è possibile e non troppo difficoltoso, ma ci vogliono concentrazione, strumenti adatti e un corretto metodo di studio. Il fattore principale da tenere in considerazione è di certo la corsa contro il tempo, per questo l’organizzazione è un punto fondamentale. Solo così infatti si riusciranno a studiare e memorizzare così tanti concetti come richiesto. Con un piano di studi ben fatto è possibile avere una tabella di marcia ben ordinata: ogni giorno si sa che cosa studiare e anche quanto tempo dedicare. Chiaro che poi il piano è modificabile in base alla propria più o meno comprensione dell’argomento.
No all’apprendimento a memoria, sì ad uno studio attento e consapevole
Dimentica innanzitutto lo studio a memoria, è sempre meglio evitarlo perché tanto serve a poco, le cose così fatte infatti sono tante, troppe e si fa confusione facilmente. Imparare a memoria, poi, non è certo la stessa cosa di apprendere. Di certo vale la pena procedere per argomenti, cercando di dare ad ognuno un capo ed una coda in modo da padroneggiare ogni questione. Importante è l’ascolto delle lezioni con concentrazione e delle eventuali domande dei propri compagni, se si seguono le lezioni in diretta. Solo così già si riescono a capire i concetti fondamentali che a volte sono quelli richiesti in sede d’esame.
La giornata del ripasso
Mano a mano che gli argomenti si chiudono è importante ripassare. L’ideale sarebbe stabilire un giorno dedicato solo al ripasso, riprendendo gli argomenti specie i più tosti per far sì di avere tutto in testa anche con il passare dei mesi. Il ripasso tanti lo fanno prima degli esami ritrovandosi però così con il dover riprendere un argomento che si è fatto troppo tempo prima. Test e simulazioni possono aiutare a ripassare invece poco prima degli esami per provare le proprie conoscenze anche saltando da un argomento all’altro. Sulle piattaforme di e-learning delle scuole online, oltre ai materiali di studio, a schemi e riassunti esplicativi ci sono anche diverse possibilità per auto testare le proprie conoscenze.
