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Come riuscire a semplificare il passaggio "Scuola- Lavoro"

Oggigiorno è sempre più difficile trovare una via diretta tra scuola e lavoro e questa strada può variare molto a seconda del Paese in questione.

In Italia non è sicuramente una delle più brevi e per rendersene conto basta sincerarsi del grado di disoccupazione sempre più dilagante, causato principalmente dal fatto che in Italia non vi è mercato de lavoro “flessibile”.

E’ proprio questo grado di flessibilità che permette invece a paesi come l'Inghilterra, e  la Germania di diminuire il tasso di disoccupazione tra I giovani, dove il sistema di istruzione e il mondo del lavoro sono strettamente correlati.

In questi paesi, il sistema di istruzione si è evoluto in modo proporzionale all’offerta di lavoro, mentre in Italia il sistema scolastico è pressoché statico sin dagli anni 70”.

DIVERSE TIPOLOGIE DI SVANTAGGI

Il tasso di disoccupazione, occupazione ed  inattività,  sono gli indicatori comunemente adottati per misurare lo svantaggio assoluto dei giovani nel mercato del lavoro. Lo svantaggio assoluto dipende dalle condizioni macroeconomie e per ridurlo occorrono politiche di tipo espansivo nel breve periodo e politiche volte ad accrescere la capacità produttiva nel lungo periodo.
Per comprendere in che misura i giovani sono più o meno svantaggiati di altri gruppi, può essere utile guardare al loro svantaggio relativo. Il rapporto fra il tasso di disoccupazione dei giovani e quello degli adulti ne rappresenta forse  l'indicatore più comune. Questo rapporto è minore di uno se i giovani hanno un tasso di disoccupazione inferiore a quello degli adulti.

Molto più spesso, però, il rapporto è maggiore di uno.
Un forte svantaggio relativo implica che i giovani sono in difficoltà non per la crescita stagnante, ma a causa di fattori istituzionali che li colpiscono particolarmente. Ma quali sono questi fattori? La questione è molto complessa  ma possiamo dire che le riforme di politica economica non sono le stesse per tutti e nel corso del tempo sono state sempre più dettate da interessi politici piuttosto che dalle esigenze reali del Paese.

Un approccio più liberista rileva l’esigenza di accrescere il grado di flessibilità nel mercato del lavoro, anche attraverso i contratti temporanei, per aumentare la probabilità dei giovani di trovare presto un posto di lavoro e acquisire così l’esperienza lavorativa di cui hanno bisogno e senza la quale sono in posizione di svantaggio rispetto agli adulti, nonostante il crescente livello di istruzione delle nuove generazioni.
Chi dubita della capacità del mercato di risolvere da solo il problema giovanile critica sia la flessibilità in entrata che i lavori temporanei. La prima aiuta chi ha già una maggiore motivazione e un livello d’istruzione più alto. Il lavoro temporaneo, inoltre, permette di accumulare esperienza lavorativa generica, ma non specifica al posto di lavoro.

 La soluzione per consentire ai giovani di superare il divario di esperienza lavorativa che li separa dagli adulti sta nel mezzo tra un approccio liberista ed uno conservatore, nel quale la flessibilità nel mercato del lavoro sia accompagnata non solo da maggiori garanzie reddituali e previdenziali che spingano a un uso non abnorme di questi contratti di lavoro, ma anche da un’istruzione di qualità per tutti e da un sistema evoluto di formazione professionale, sottoposto ad un continuo aggiornamento ed a una continua valutazione di efficienza.

 

Blog Nuove Scuole 2.0

 

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