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PCTO: in cosa consiste l’alternanza scuola - lavoro

La scuola deve preparare al mondo del lavoro. Quante volte si è sentita ripetere questa frase? E in effetti - purtroppo bisogna aggiungere - ancora oggi c’è un certo divario fra quello che si apprende sui banchi di scuola e la preparazione che si dovrebbe avere per svolgere le mansioni per le quali si è studiato; una situazione che riscontrano sia gli studenti che finiscono le scuole superiori sia quelli che decidono di arrivare fino alla laurea.

E’ vero che dalla teoria – quella che si legge sui libri – alla pratica – quella con cui ci si scontra nella quotidianità –le cose cambiano parecchio, però il risultato non è solo la frustrazione degli studenti nel sentirsi inadeguati dopo anni di impegno, ma anche la difficoltà nel rispondere agli annunci di ricerca di lavoro e nel a presentarsi ai colloqui stessi.

La scuola sta quindi cercando di colmare il gap permettendo agli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, che siano istituti tecnici o licei, di fare una per quanto breve esperienza formativa professionale legata all’indirizzo di studi che stanno seguendo. E’ questo quello che viene chiamato “alternanza scuola lavoro”, anche se oggi il nome tecnico è percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, abbreviato nel più semplice da memorizzare acronimo PCTO.

Al di là del nome più o meno complicato, in sostanza di cosa si tratta? Un periodo pratico da svolgere in un ambiente di lavoro.

PCTO: per quali studenti è un obbligo

Per prima cosa va sottolineato che non si tratta solo di una opportunità ma di un obbligo di legge (legge 107/2015) e riguarda gli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado; in parole più semplici, tutti coloro che frequentano le classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori sono chiamati a fare quello che può essere definito uno “stage”.

L’alternanza scuola lavoro può essere fatta presso aziende, uffici e imprese, ma anche presso associazioni, istituzioni ed enti culturali. Ovviamente il luogo scelto dovrà essere in linea con l’indirizzo scolastico che si sta frequentando. Per essere sicuri della scelta ogni studente sarà seguito da un tutor scolastico, che lo aiuterà nell’individuare l’attività più congeniale; dall’altra parte, anche l’azienda metterà a disposizione un tutor esterno, per accompagnare il ragazzo in questo nuovo percorso.

Il monte ore

Affinché l’esperienza di alternanza scuola lavoro sia valida è indispensabile coprire un mote ore indicato per legge. Questo è diverso a seconda della scuola frequentata: 90 ore per i licei, 150 ore per gli istituti tecnici e 210 ore per gli istituti professionali. Sebbene sia ormai piuttosto comune concentrare le ore in 3 o 4 settimane dopo il termine dell’anno scolastico, alla fine del terzo o quarto anno, non c’è nessun vincolo in merito. Anzi la legge prevede che si sommino tutte le ore effettuate dallo studente nel corso del triennio, a patto che siano fuori dell’orario scolastico, quindi nel pomeriggio, fine settimana o vacanze. Da sottolineare che nessuno stage di questo genere prevede alcun tipo di rimborso spese né tantomeno una qualche forma di retribuzione.

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